Decreto Aiuti quater: superbonus e soglia del quoziente familiare

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Proroghe unifamiliari al lumicino e stretta sui condomini: nuove ricette per affrontare un inverno complicato.

Il decreto aiuti quater, il quarto dei decreti aiuti del 2022 e il primo firmato dal governo Meloni, è stato approvato nella serata del 10 novembre in Consiglio dei ministri.

Subito dopo l’ok del Cdm, il decreto legge aiuti quater sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, forse oggi stesso, o al massimo lunedì, ( al momento in cui sto scrivendo non è ancora stato pubblicato) ed entrerà in vigore dal giorno successivo.

Per il decreto legge, il cui titolo è “Misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica”, sono stati stanziati 9,1 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese alle prese con il caro-vita e il caro-bollette.

Cosa prevede il decreto “aiuti quater”

Varato il 10 novembre 2022, il decreto aiuti quater consiste in 13 articoli con cui il governo intende interviene per sostenere famiglie e imprese contro il caro-energia.

Il testo nel contempo coglie l’occasione anche per modificare il Superbonus, proroga la rateizzazione delle bollette e i crediti d’imposta per le imprese, porta il limite all’uso del contante a 5mila euro e alza la soglia dei premi esentasse che le aziende concedono ai dipendenti come fringe benefit per pagare le bollette.

Superbonus da 110 a 90%

Niente più Superbonus 110% per tutti per le spese di efficientamento energetico sostenute nel 2023 e per i lavori iniziati dal primo gennaio 2023 su unità immobiliari.

Con il nuovo decreto aiuti quater lo sconto passa dal 110 al 90% e diventa più selettivo.

L’unità immobiliare che gode del bonus deve essere adibita ad abitazione principale e il contribuente deve avere un reddito fino a 15.000 euro, variabile in base a una sorta di quoziente familiare.

Resta al 110% lo sconto per tutti i lavori già in corso, per chi è in possesso di Cila (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) e per la ricostruzione delle abitazioni situate nei comuni terremotati.

Superbonus al 110% ancora valido nel 2023, fino a marzo, anche per le villette che abbiano completato almeno il 30% dei lavori nell’anno precedente.

Come specificato dal comunicato stampa del governo per il superbonus:

  1. si anticipa la rimodulazione al 90% per le spese sostenute nel 2023 per i condomini 
  2. si introduce la possibilità, anche per il 2023, di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno, innalzati in base al quoziente familiare)
  3. il superbonus si applica invece al 110 per cento fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30 per cento dei lavori entro il 30 settembre 2022.

Vediamo alcuni dettagli.

Il regime transitorio del superbonus mantiene il 110% anche il prossimo anno per chi alla data di entrata in vigore del decreto abbia già effettuato la comunicazione di inizio lavori (Cila) o presentato la documentazione necessaria negli interventi di demolizione e ricostruzione. 

Il bonus continuerà a essere al 110%, fino al 2025 per gli interventi realizzati dalle Onlus sulle strutture sociosanitarie.

Per le villette resta la proroga al 31 marzo 2023 per il completamento dei lavori di chi, al 30 settembre, aveva raggiunto il 30% degli interventi. 

Mentre per i nuovi interventi arriva l’incentivo al 90%, con un doppio vincolo, le riqualificazioni potranno riguardare solo le unifamiliari utilizzate come prima casa da contribuenti che non superano una certa soglia di reddito.

Per calcolare la soglia fissata a 15.000 euro occorrerà sommare tutti i redditi della famiglia e dividerli poi per un coefficiente determinato dal numero di membri del nucleo famigliare. 

Secondo la bozza del decreto, il coniuge aggiunge un punto al denominatore, un terzo componente, come un figlio, aggiunge uno 0,5 mentre per i componenti successivi al terzo, come ad esempio un secondo figlio, si torna all’unità

Attenzione si attende il testo definitivo del decreto per approfondimento sui calcoli di questa soglia.

Si segnala che qualora si prendesse in esame il reddito 2022 la norma non sarebbe di immediata e chiara applicazione tenuto conto che sin tanto che i redditi annuali non sono debitamente dichiarati e certificati con la Dichiarazione dei redditi non c’è la certezza del superamento o meno della soglia.

Si ritiene quindi auspicabile che questa parte del Decreto sia in qualche maniera rivista o corretta pena l’impossibilità materiale di poter serenamente procedere almeno per la prima metà del 2023.

Come sappiamo infatti le CU da lavoro dipendente che certificano i redditi dell’anno precedente sono rilasciate a marzo 2023 e l’invio delle dichiarazioni dei redditi è previsto dal 31 maggio in avanti.

Sarebbe una beffa abbastanza bizzarra superare le soglie per pochi euro e veder andare in fumo il Superbonus.

A presto vedremo gli sviluppi, nel frattempo vi consiglio di guardare sul Canale YouTube dell’Ing. Carlo Pagliai il suo commento a caldo.

Articolo di Fabiana Nesi

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