Scaduto il termine per gli invii delle Comunicazioni Telematiche per l’opzione della cessione del credito o dello sconto in fattura per le spese 2021.
Da oggi inizia ufficialmente il panico per le imprese “ostaggio” dei privati che abbiano omesso l’invio della Comunicazione per le spese con Sconto in Fattura.
Come avevamo già evidenziato i giorni scorsi con l’articolo Cessione del credito o Sconto in fattura: le differenze alla prova del 9, anzi del 29! c’è una asimmetria sostanziale tra le due opzioni e da oggi non sarà più sanabile.
Nessuna proroga o modifica normativa ha infatti interessato il caso in cui il privato abbia omesso ( volontariamente o meno) la comunicazione che avrebbe permesso al fornitore di recuperare il credito maturato a seguito delle opere eseguite e fatturate con sconto in fattura nel 2021.
Il differimento al 15 ottobre 2022, operato dal D.L. 17/2022, vale infatti solo per aziende e titolari di partita Iva.
In virtù di quanto disposto dal nuovo art. 29-ter, per consentire l’esercizio delle opzioni di sconto sul corrispettivo o cessione del credito relative ad alcune agevolazioni fiscali, tra cui quelle edilizie, si permette per l’anno 2022, ai soggetti IRES (aziende/imprese) e i titolari di partita IVA, che sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi entro il 30 novembre 2022, di trasmettere all’Agenzia delle Entrate la comunicazione per l’esercizio delle predette opzioni anche successivamente al termine del 29 aprile 2022 ma, comunque, entro il 15 ottobre 2022.
Questo implica che i giochi sono ormai chiusi per le operazioni dove il Committente e cedente sia un Soggetto Privato.
Da oggi perciò non c’è davvero più nulla da fare per nessuno ?
In realtà qualcosa di POSSIBILE ancora c’è:
fino al 5 maggio 2022 sarà ancora possibile provvedere a Sostituire le Comunicazioni inviate in aprile contenenti errori che ne comprometterebbero definitivamente l’esito. ( in tal senso si veda l’articolo Come correggere errori nelle asseverazioni e nei visti di conformità per il Superbonus 110%)
Oltre a ciò ovviamente è ancora possibile – e lo sarà fino al 16 marzo 2023 – cedere le quote residue, ovvero quelle che hanno maturazione del 2022 in poi.
Per tutti coloro i quali hanno optato per la trasformazione della detrazione in Credito d’imposta è percorribile la soluzione di detrarre in dichiarazione dei redditi la quota ormai inutilizzabile inerente al 2021 e adoperarsi per cedere il credito maturato riferibile agi anni successivi.
Tale operazione – ripetiamo – non trova invece riscontro per le prime cessioni riferite agli interventi eseguiti con lo sconto in fattura.
Sono eventi rari? Non è dato saperlo ancora. Forse non sarebbe male iniziare a misurare anche le cifre dei danni subìti dalle Imprese, dai Professionisti e dalle Committenze.
Si auspica che siano minori delle frodi, o presunte tali, ai danni dello Stato ma in ogni caso, per poter prendere delle sagge e eque decisioni, sarebbe quantomeno opportuno avere TUTTI i numeri anche quelli di cui la voce in capitolo è davvero minima.
Articolo di Fabiana Nesi
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2 pensieri riguardo “Ancora non è finita per le Comunicazioni dell’opzione relative al 2021.”