Siamo ad Ottobre e come da comunicato dell’agosto scorso Poste si accinge ad acquistare i crediti d’imposta.
Con una NOTA STAMPA dell’ 8 agosto 2023 – Poste Italiane ci aveva comunicato in modo sibillino la riapertura del servizio di acquisto dei crediti d’imposta a partire dai primi giorni di ottobre.
A detta di quanto allora riportato l’iniziativa era in linea con le indicazioni del Governo che “conferma il sostegno costante di Poste Italiane alle famiglie e al sistema Paese”.
L’acquisizione dei crediti, fin da quel comunicato ed in linea con quanto già avvenuto in precedenza , è rivolta esclusivamente alle persone fisiche MA questa volta risulta limitata alle cosiddette prime cessioni per un ammontare massimo di 50mila euro.
Non sempre tuttavia i 50.000 potranno essere ceduti.
Vediamo – adesso che ad OTTOBRE ci siamo – i dettagli della nuova operazione di acquisizione:
Per chiedere la cessione dei crediti d’imposta a Poste Italiane è innanzitutto necessario essere una Persona Fisica ed essere titolare di un Conto Corrente BancoPosta con saldo positivo .
Attenzione quindi anche ad eventuali addebiti di commissioni o spese di tenuta conto che potrebbero aver fatto andare in negativo anche per pochi spicci il saldo del conto corrente.
Veniamo adesso all’importo MASSIMO CEDIBILE:
Dalla riapertura del servizio di acquisizione dei crediti d’imposta derivanti dalle pratiche Bonus e Superbonus Edilizi cedibili ex articolo 121 D.L. 34/2020 convertito con modifiche nella L. 77/2020 e successive modifiche ed integrazioni,
l’importo massimo cedibile a Poste Italiane è pari a 50.000 euro per Cliente, fermo restando che il totale dei crediti ceduti dallo stesso Cliente a Poste Italiane, comprensivo di quelli ceduti anteriormente alla data di riapertura del servizio, NON PUò SUPERARE IL LIMITE DI EURO 150.000.
ECCO ALCUNI ESEMPI:
ESEMPIO 1
Cliente che non ha mai ceduto nulla a Poste Italiane, PUò CEDERE FINO AD UN MASSIMO COMPLESSIVO DI 50.000 di crediti d’imposta in una o più pratiche di cessione.
ESEMPIO 2
Cliente che prima della riapertura del Servizio ha ceduto 60.000 di crediti d’imposta a Poste. Potrà cedere con le nuove regole fino ad un massimo complessivo di 50.000 euro di crediti d’imposta in una o più pratiche di cessione. Questo perché cumulativamente l’importo complessivo ceduto resterà sotto i 150.000 euro originariamente previsti.
ESEMPIO 3
Cliente che aveva già ceduto 130.000 euro di crediti d’imposta a Poste . Questo soggetto potrà oggi cedere solo 20.000 di crediti d’imposta raggiungendo così il limite massimo consentito dei 150.000 euro totali.
ESEMPIO 4
Cliente che ha già ceduto 150.000 a Poste con pratiche precedenti: non potrà cedere nulla con la riapertura del 2023.
COME PROCEDERE:
La pratica dovrà essere lavorata tramite il Sito di Poste Italiane accedendo alla propria posizione personale e seguendo le indicazioni e il caricamento dei dati che saranno richiesti dalla stessa procedura automatizzata.
E’ ipotizzabile (ma non certo) che la documentazione richiesta ricalchi quanto disposto dal D.L. 11/2023 poi inserito al comma 6 bis dell’art.121 D.L. 34/2020.
Nel dettaglio:
- a) titolo edilizio abilitativo degli interventi, oppure, nel caso di interventi in regime di edilizia libera, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, in cui sia indicata la data di inizio dei lavori ed attestata la circostanza che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili;
- b) notifica preliminare dell’avvio dei lavori all’Azienda Sanitaria Locale, oppure, nel caso di interventi per i quali tale notifica non è dovuta in base alla normativa vigente, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, che attesti tale circostanza;
- c) visura catastale “ante operam” dell’immobile oggetto degli interventi, oppure, nel caso di immobili non ancora censiti, domanda di accatastamento;
- d) fatture, ricevute o altri documenti comprovanti le spese sostenute, nonché documenti attestanti l’avvenuto pagamento delle spese medesime;
- e) asseverazioni, quando obbligatorie per legge, dei requisiti tecnici degli interventi e di congruità delle relative spese, corredate da tutti gli allegati di legge, rilasciate dai tecnici abilitati, con relative ricevute di presentazione e deposito presso i competenti uffici;
- f) delibera condominiale di approvazione dei lavori e relativa tabella di ripartizione delle spese tra i condomini (nel caso di interventi su parti comuni di edifici condominiali);
- g) documentazione tecnica prevista dall’articolo 6, comma 1, lettere a), c) e d) del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 6 agosto 2020, nel caso di interventi di efficienza energetica (oppure, nel caso di interventi per i quali uno o più dei predetti documenti non risultano dovuti in base alla normativa vigente, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, che attesti tale circostanza);
- h) visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione sulle spese sostenute per le opere;
- i) attestazione rilasciata dai soggetti obbligati alla disciplina antiriciclaggio di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, che intervengono nelle cessioni comunicate, di avvenuta osservanza degli obblighi di cui agli articoli 35 e 42 del decreto legislativo n. 231 del 2007.
Per ciò che riguarda i tempi, scongiurando che il credito non sia sottoposto a controlli preventivi di Agenzia delle Entrate, e che le la mole di pratiche che giungeranno a POSTE non ingolfi sin dall’inizio il sistema, dovrebbero essere approssimativamente quantificabili in tre mesi.
A differenza di quanto avvenuto in passato, l’iter procedurale sembra essere stato modificato.
La comunicazione di Opzione per la cessione del Credito ad AdE, così come avviene con le pratiche di acquisizione dei crediti da parte degli istituti di credito, dovrebbe avvenire SOLO a seguito di tutta l’istruttoria documentale eseguita da Poste, dopo aver assolto gli adempimenti di Adeguata Verifica e in ultimo dopo aver ricevuto l’accettazione contrattuale da Poste.
Fatto non di poco conto che evita per entrambe le parti il problema, avvenuto in passato, dell’incaglio delle pratiche già inviate ad Ade ma che poi a seguito di verifiche potrebbero dover essere rifiutate.
Adesso non resta altro che vedere quando la pagina del sito si aggiornerà.
Articolo di Fabiana Nesi
copyright2023 fabiananesicommercialista
Per info e quesiti premi il pulsante qui sotto!